Carpisti, novembre è iniziato! Una
bella pescata era d’obbligo, per “inaugurare”
la stagione invernale; i fidati compagni d’avventura sempre i soliti; il
vecchio Cheeser ed il Mikez.
Dopo aver immancabilmente
discusso con mogli, fidanzate, compagne, mamme e nonne, ovviamente a causa
della scelta di pescare per il ponte dei morti, il trio si è riunito sul
pontile delle barche al CMM, coprendo l’area a sinistra e a destra della boa
rossa; Il Mikez in posizione d’angolo in zona ”bellavista”, io all’estremo
opposto del pontile e Franco in mezzo.
Inizio la mia pescata alle ore
11:00 di venerdì 1 novembre, posiziono
il pod e lancio i miei “inganni”; con la canna sinistra, montata con la
treccia, cerco la zona di sottile a sinistra della boa scegliendo di non
pasturare e di innescare pop up; la canna centrale e quella a destra innescate
rispettivamente una a boilies e una a tiger con pasturazione mista di granaglie
e pochissime boilies.
Sostanzialmente ho deciso di
pescare con 3 approcci completamente differenti in zone simili (piuttosto
sporche) , seppur a sinistra il lancio fosse più “lungo”; ho cercato infatti, grazie al pontile, di
lanciare la mia esca nella tipica zona “dei salti”, a circa 150 metri da riva.
Sarà un caso ma la prima partenza (alle ore 13:00) l’ho
vista proprio sulla canna a sinistra, ricordo senza pasturazione e con innesco
pop up. Una partenza rabbiosa e veloce che mi ha lasciato sinceramente
allibito; ferro, recupero e la tiro
sotto riva, la vedo ed è una bella carpa sui 7-8 kg…ma si slama e resto con il
fiammifero spento in mano (l’era an mascin!). Peccato…rilancio.
La consapevolezza di pescare in
una zona difficile, dal punto di vista della presentazione dell’esca (a causa
di alghe e fango), mi ha fatto propendere per due inneschi pop up su tre; sulla
canna a sinistra con una doppia pop up da 14, su quella a destra con doppia
tiger e spugnetta. La canna centrale, posizionata con un lancio corto proprio
in direzione boa, l’ho armata con una semplice boilies del 20 montata su “D-rig”
e terminale in fluorocarbon. Intendiamoci: non una boilies qualsiasi; una
Prologic son semino di sesamo in rilievo, esca che ha dimostrato tutte le sue
potenzialità durante le lunghe sessioni di qualche anno fa (ormai 5, n.d.r.).
Nel frattempo il Mikez arriva a
farmi compagnia, presentandosi con un sacchetto di polpette strategicamente
acquistato al bar; dopo avermi detto “Ciao” mi chiede: "dove posizioniamo la cucina?"; a quel punto le priorità del mio socio mi
apparvero subito chiare: della serie “Sa magna mìa al pes, a magni mì! “,
strategia di pesca valida, efficace ed estremamente appagante, seppur poco
pubblicizzata sulle riviste di settore.
E' già ora della pappa: una
minestra di legumi e patate saggiamente preparata dal Mikez, l’ideale per
scaldarsi e tamponare la “famona”, immancabile compagna delle nostre pescate.
Un bel sole limpido scaldava
l’aria e illuminava la nostra splendida città; asciugatasi la mia barca,
ormeggiata esattamente dietro il pod, decido di iniziare a costruirmi la
“casetta” per la notte, fissando a prua l’ombrellone verde sul tendalino e
applicando due teli verdi come pareti: che ne dite del risultato? Mi sono
sentito, per alcuni attimi, un vero signore…riposare sul lettino ascoltando il
pesce che ti salta a un metro è impagabile…sì, è vero, sono malato.
Ore 15:00: beeeeeeeep. Una “musona” sui 4 kg “cade” sull’innesco
tiger pop up a destra della boa… …una pazza indiavolata che “smusa” per 50
metri e va fuori di frizione: in sintesi direi: irrefrenabile. Dentro nel
guadino non la smette di pompare con la coda: una belva. Mi viene in mente di
quelle notizie, apparse qualche tempo fa sui quotidiani, relative alla cocaina
presente nei fiumi come il Po…confermo che anche i laghi di Mantova presentano
lo stesso problema!
A quel punto la mia digestione
era già ampiamente terminata: era necessaria una birra per tranquillizzarmi.
Ore 16:30: il Mikez va a casa per
recuperare qualche picchetto per fissare la tenda… ore 16:45:
beeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeep
(più lungo del precedente in quanto mi trovavo sulla sponda con la birra in
mano, a circa 200 metri dalle mie canne): corsa e pompata: c’è e sembra
bellotta! La porto a guadino , la slamo soddisfatto. Ma ecco arrivare un altro beep: una canna del Mikez
parte all’impazzata; lascio la mia carpa nel guadino immerso in acqua
(fissandolo alla “bell’e meglio” al pontile)….corro verso l’altro pod: pompo e
c’è… e sembra proprio bellina. A quel punto cerco il guadino del Mikez…ma non c’é…nel
frattempo la carpa si avvicina e la vedo; è proprio bella. Che ca..o faccio
adesso? Nel mio guadino c’é la carpa dentro…guardo su qualche barca se ce n’è uno
ma niente…la baffuta mi fa due o tre partenze sotto riva per ribadire il concetto
che non sta gradendo. Non so che fare….sto con la carpa in canna 10 minuti. E
ecco che provvidenzialmente compare sul pontile il Loi, in versione “Ma callà
al vèrt gnanca al guadino” al quale chiedo di tenermi la canna. Salgo le scale,
trovo il guadino, lo monto e cavo dall’acqua la cicciona! Che bella bulbarona!
La slamo e la metto nel guadino immergendola in acqua. Aspetto il Mikez per pesare
entrambe le catture e fare due belle foto:
Purtroppo ha invece dovuto attendere
le ore 19:15 per arrivare in postazione ed occupare, sul pontile, la posizione
in mezzo tra me ed il Mikez: ll “Cheeserario pazzo” (citazione di Marco Loi) si presenta con una “dama” da 5 litri di merlot
ed uno sguardo birichino simile a quella dei bimbi l’ultimo giorno di scuola. A
sema a post!
Il Cheeser, sin dalle prime
battute della propria sessione, applica una “fishing strategy” basata sul “longmarginalfishing”
sia con inneschi selettivi che con stuzzicherie selfmade al gusto “Ariosto”.
Ormai è infatti divenuto incontrollabile sotto il profilo delle ricette; pesca
solo con esche di produzione propria che sta sviluppando e ottimizzando, esche
che il comune angler non può capire: basati su antiche alchimie degli indiani d’America,
i mix uniscono infatti ingredienti ricercati con gusti dolci, salati, alla
frutta, al pesce, alla verdura e leggermente speziati. Le carpe,una volta
entrate in pastura, non capiscono più una sega e continuano ad alimentarsi in
preda ad una frenesia alimentare di natura magica.
Il posizionamento dell’ultima
canna del Frank coincide con la giusta cottura della minestra: “Ris con la
tridùra” sulla base della ricetta lasciatami dalla cara nonna Giuly, in pratica
ciò che serve per aggiustare lo “stonghino” nelle fredde serate autunnali.
Segue un secondo a base di manzo, cipolla di tropea e fagioli: na bomba!!
Ore 22:00: un beep continuato proviene
dalle canne del Mikez; che sente la preda piuttosto pesante in canna e spera ad
alta voce…"sembra grossa"…esce invece dall’acqua una
codona nera: silurus glanis? Presente!
Chiude la pescata il Mikez con
una Breme da antologia; ci salutiamo verso le ore 19:00.
Alla prossima!
GIORNO/ORA
|
PESCATORE
|
KG
|
SABATO ORE 15:00
|
TEO
|
4
|
SABATO ORE 16:45
|
TEO
|
6.3
|
SABATO ORE 17:00
|
MIKEZ (ANCHE SE L’HA PRESA IL
TEO)
|
8,4
|
DOMENICA ORE 01:00
|
TEO
|
3,0
|
DOMENICA ORE 03:00
|
MIKEZ
|
5,0
|
DOMENICA ORE 06:00
|
TEO
|
4,0
|
DOMENICA ORE 08:15
|
TEO
|
1,5
|
DOMENICA ORE 11:00
|
MIKEZ
|
2
|
P.S: La giornata di venerdì si è
dimostrata molto proficua seppur il confronto affondante-galleggiante ha senza
dubbio incoronato i due inneschi pop up grazie ad una buona costanza di
partenze; la Prologic, nonostante i miei continui rilanci, sembrava inchiodata
sul fondo. Durante la notte di venerdì, invece, ho visto partenze solo su affondante, mentre
alla mattina di sabato hanno ricominciato a partire le due canne a pop up. Bel
mistero!
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