Sedicesima edizione, ormai ci
siamo. Sembrava uno scherzo, un “qualcosa” organizzato per il volere di quattro
pescatori sgangherati con la voglia di fare una pescata in compagnia. E invece
ne è passata di acqua sotto i ponti, di coppie partecipanti, di personaggi e
scene indimenticabili…
Chi può non ricordare il Jerry
che girava per le poste con la parrucca di Gullit cantando “No woman no cry”,
il Banza dormire sotto un telo sventolante alla postazione 7 (durante un
temporale mostruoso) rischiando l’ibernazione, le follie delle notti di
Scintilla, genio guastatore di tutte le coppie partecipanti, i pentoloni
fumanti di ossi di maiale preparati dal Grizzo…fantastici!
Sì, effettivamente, nonostante
gli sforzi organizzativi richiesti dalla gara, ne è valsa e ne vale ancora la
pena, sia per il gruppo che si è venuto a creare, sia perché, per la maggior
parte dei partecipanti, è rimasta una delle poche occasioni in cui vengono
rispolverate le due pezzi da Carp Fishing. Purtroppo gli impegni sono molti ed
il tempo da dedicare alla pesca sempre meno; la gara è invece un appuntamento
fisso, che ci consente di organizzare una bella (si spera) pescata in
compagnia.
Come dice sempre il mio socio:
<<…mì a l’è da l’ultima gara ca peschi pù…..>> ed ormai è una
situazione comune un po’ per tutti, ad esclusione del vecchio Cheeser che
rimane l’unico vero baluardo del CF al Club Motonautico Mantovano. Sì perché la
realtà è che non ci sono vie di mezzo; c’è chi non sa nemmeno dove ha riposto
le canne in garage e chi pianifica il proprio tempo libero per poter preparare
esche, montature e pescare sulle sponde del lago inferiore. Il Frank è ormai
l’unico che si approccia al CF con solo palline self Made, che ha una serie di
140 montature già fatte, tendifilo dappertutto, fili perfetti, rod pod
perfettamente “a bolla”, esche per la gara pronte 3 mesi prima.
Ricollegandomi al discorso
“gara”, lui è uno a cui il CF ha realmente cambiato la vita, la mania della
carpa ha invaso il suo garage, il baule della sua auto (sempre perfettamente
organizzato) e, inevitabilmente, la sua vita privata; ad oggi chiede le ferie
in ottobre perché in autunno le carpe mangiano di più, pianifica i riposi
settimanali dalla preparazione del grana padano con pescate notturne o giornate
dedicate alla ricerca della BIG. Di
certo la volontà, la passione ed il desiderio di stare nella natura hanno
cambiato radicalmente il suo approccio alla pesca; non più bolognese o canne da
spinning ma bauli di scatole, canne, barattoli….tutto è ormai diverso!
Seppur si sia presentato al CMM
proponendosi timidamente come un pescatore “da bolognese”, non partecipando per
questo motivo alle prime gare, è stato in breve tempo attirato dal mondo del
CF, iniziando ad inventarsi pod artigianali, ad utilizzare le prime canne in
due pezzi, a comperare mulinelli più adatti alla nuova disciplina. Ma è solo
anni ed anni dopo, nel 2013, che il Cheeser raggiunge l’assetto TOP della
propria attrezzatura; canne nuove, mulinelli Shimano, segnalatori Fox, filo
Technium….ormai bisogna dargli “del Lei” quando ci si rivolge a lui. E mi
sembra il minimo!
Si può parlare di una
metamorfosi, da bruco a farfalla, o meglio, visto il personaggio, da latte a
formaggio!
Bello! Bravo Matteo! e Bravo Franco! Continuate così! e che la passione possa essere contagiosa e vincere quei meccanismi malati che cercano di allontanarci dalle cose importanti!
RispondiEliminaNon mi aspetto altri commenti,perchè so che: "ia pers le pasword"e quindi non si sbilanciano più....quelli del Rox invece sono sempre più astratti....Bah!!!!
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